All’indomani della consueta strage sul lavoro (11 giugno, 10 morti) riparte lo show, una sorta di deja vu che viene dato in replica ogni volta che la strage risulta eclatante e non può essere relegata ad un trafiletto a pagina 16 del giornaletto di provincia, eppure è una strage che va avanti da sempre, uno, due, tre morti al giorno, tutti i giorni. Come sempre il teatrino ci delizia con il nuovo sentitissimo appello del Presidente della Repubblica di turno, i buoni intenti bipartisan, cordogli vari e stavolta anche le bellissime dichiarazioni di Sacconi che annuncia “un piano straordinario per arginare le morti bianche”, bene bravo bis, speriamo, la prendo per buona, peccato che non riesca a dimenticare che fino a ieri a braccetto con la Marcegaglia dichiarasse di voler modificare il testo unico sulla sicurezza perché è suo parere che “non può essere sostenuta da odiosi incrementi di adempimenti formali e da sanzioni sproporzionate”, e vada per le sempre odiose formalità ma parlare di sanzioni spropositate in Italia fa sganasciare dalle risate, ma fa parecchio ridere anche solo parlare di sanzioni.
Tranquilli però, adesso arrivano commissioni di inchiesta, magari anche qualche decreto legge urgentissimo, una bella campagna pubblicitaria, impegni congiunti, tante chiacchiere, inchiostro a fiumi e poi… vabbè e poi che volete, mica ci possiamo permettere di controllare e magari addirittura sanzionare sul serio tutti quelli che non rispettano nemmeno l’abc delle leggi in materia di sicurezza sul lavoro… come sempre finite le prime pagine dei giornali il problema è risolto, tutto come prima, possibilmente anche peggio, fino alla prossima replica “the show must go on”.